Continuo ad amare, pur dopo lungo tempo di attività come avvocato, studioso e docente universitario, ed anche di legislatore e di “giudice” in particolari campi, il diritto e la giustizia.
Senza di essi non può esserci un’ ordinata vita civile né progresso o speranza di giustizia sociale.
Naturalmente, dopo 36 anni di attività forense, dobbiamo mettere nel conto le delusioni, le inefficienze talvolta le vere ingiustizie della “giustizia quotidiana”.
Si potrebbe citare una montagna di noti aforismi a riguardo.
Ma occorre continuare a credere, nonostante tutto, nel diritto e nella giustizia “umana” presupposto di ogni sfida trascendente il libero arbitrio.
E a credere nel diritto utile , preordinato all’ordinato svolgimento della vita economica e sociale , come insegnava Massimo Severo Giannini, al risultato efficiente, non alla mera celebrazione di riti “castuali”.
Il diritto amministrativo, in particolare, nasce per questo, come garanzia del cittadino dagli abusi del potere : oggi, sembra a qualcuno trasformatosi nel suo contrario.
Occorre invece tornare alle origini, privilegiando con forza la semplificazione e il ” fine utile ” del diritto. Ho descritto spesso la giustizia amministrativa come una storia “di successo” nel panorama delle istituzioni italiane ed in effetti è così se solo si pensa al suo straordinario percorso, da Silvio Spaventa al processo amministrativo telematica. Una giustizia più celere di quella ordinaria, altamente specializzata, che è ormai dotata di molti poteri, non solo di annullamento degli atti ma anche istruttori, di risarcimento del danno, cautelari, di ottemperanza, che è presente in modo omogeneo nei principali paesi europei e costituisce un rilevante fattore di cultura istituzionale comune per l’Europa più forte che auspichiamo.
Naturalmente, anche in questo campo, occorrono il coraggio della manutenzione costante di questi valori e la cura delle riforme utili alla migliore efficienza ed effettività del “servizio giustizia”.
E ‘ un impegno che riguarda tutti gli operatori professionali della giustizia, non solo il legislatore, nella pratica quotidiana , nelle fatiche della giurisdizione, per garantire maggiore certezza al diritto e in particolare, nella scena globale, ai diritti fondamentali.
Nella scala dei miei valori hanno sempre avuto un posto preminente il diritto e la giustizia come fattori costitutivi delle libertà e del progresso sociale.
I valori della Costituzione italiana e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, da affermare nel modo piu pieno ed effettivo nella scena globale.
Tra tutti, forse, il valore della persona, non dell’individuo, intesa come riconoscimento giuridico e culturale della complessità dell’esperienza umana nella vita di relazione, nelle formazioni sociali, nel lavoro, nelle libertà culturali e religiose, nei diritti e nei doveri di partecipazione alla vita civile, sociale, economica, politica.
Il valore “del limite”, nell’uso del diritto, ma anche all’arroganza, alla prevaricazione, al totalitarismo, all’edonismo, al consumismo, al fanatismo ideologico, alla mancanza di rispetto per l’altro, nell’equilibrato uso dei propri poteri, innanzitutto nella giurisdizione.
Con responsabilità verso gli altri, più etica pubblica, passione profonda per la crescita della democrazia: una democrazia “esigente” e una democrazia “globale”.
Riconosco e confesso di essere stato e di essere un “democratico meticcio”: da giovanissimo nei movimenti cristiano-sociali, di cultura socialista-liberale e azionista, nei primi referendum radicali, laico in politica ma cristiano e cattolico, dirigente ambientalista, convinto europeista.
La cultura liberaldemocratica e i valori cristiani restano i miei riferimenti nel tempo.
Il rispetto delle istituzioni, della casa comune, è un bene prezioso, che merita amore e cura.
Certo vi è molto di più nella mia vita ad iniziare dalla mia adorata famiglia, gli amici, nel volontariato come presidente dell’Associazione Abruzzese, nel direttivo di ONLUS per l’arte e lo sport , nella meravigliosa natura che ci circonda e che abbiamo il dovere di consegnare integra ai nostri figli.